Scegliere il regime fiscale: forfettario, ordinario o semplificato?
Ad oggi esistono tre regimi contabili:
il regime ordinario il regime semplificato il regime forfettario
Il regime forfettario è solitamente il più conveniente per una nuova attività, ma non sempre è possibile accedervi.
Regime forfettario: requisiti e calcolo delle tasse Il regime forfettario è l’unico regime fiscale agevolato attualmente disponibile in Italia. Garantisce un’aliquota molto conveniente del 15% sull’imponibile. Inoltre, l’imposta è ridotta al 5% per i primi cinque anni per le nuove attività che rispettano determinate condizioni.
Oltre all'aliquota conveniente, offre anche diverse semplificazioni contabili e fiscali, tra cui: 1. esonero delle scritture contabili sia ai fini IVA che reddituali, anche se rimane l’obbligo della numerazione e conservazione delle fatture attive e dei corrispettivi; 2. IVA assente per le operazioni attive e non detraibile sugli acquisti. Questo vuol dire esonero dalle liquidazioni/versamenti periodici IVA, dalla dichiarazione annuale e dagli altri adempimenti fiscali periodici (Intra e black list); 3. non assoggettamento a ritenuta alla fonte a titolo d’acconto; bisogna però inserire nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale del precettore dei redditi per il quale non è stata operata la ritenuta; 4. non assunzione della qualifica di sostituto d’imposta (il soggetto forfettario non opera ritenute alla fonte); 5. esonero dall'obbligo di fatturazione elettronica.
Per poter accedere al regime forfettario devi rispettare alcuni requisiti:
Requisito soggettivo: può accedere al regime agevolato una persona fisica ed eserciti un’attività d’impresa, di arte o professione (incluse le imprese familiari). Quindi la partita IVA deve essere riferita a un libero professionista o a una ditta individuale. Società e associazioni professionali, invece, sono escluse. Limite dei compensi e ricavi: i compensi e ricavi non devono superare i 65.000 € annui. Limite delle spese per personale dipendente o per lavoro accessorio: le spese per personale dipendente o per lavoro accessorio non possono superare il limite di 20.000 € annui.
Per calcolare le tasse da pagare, segui questa procedura:
Calcola il reddito imponibile (ovvero la parte del tuo guadagno sulla quale applicare il 15% di tasse): moltiplica il guadagno annuo lordo per il coefficiente di redditività associato al tuo codice ATECO. Sottrai dal reddito i contributi previdenziali obbligatori Moltiplica l'importo ottenuto per l'aliquota prevista per il forfettario (15% o 5% per le nuove attività)
L’imposta così applicata si sostituisce a tutte quelle ordinariamente previste (imposte sui redditi, addizionali regionale e comunale, Irap).
Ma che succede invece se non rispetti i requisiti indicati? In questo caso, rientrerai in uno degli altri due regimi fiscali previsti dalla legge: l’ordinario e il semplificato, ne parleremo la prossima volta!
“Non è l'azienda che paga i salari. L'azienda semplicemente maneggia il denaro. È il cliente che paga i salari.”
Attenzione! Sonia Canal utilizza cookie a scopi funzionali e analitici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa sui cookies.